Trump fa appello alla destra fascista

di Patrick Martin 4 agosto 2017

(Trump makes an appeal to the fascistic right, 4 august – wsws.org)

Mentre la lotta politica s’intensifica a Washington, il presidente Trump si è recato a Huntington, in Virginia-Occidentale giovedì [3 agosto] sera, per un’assemblea organizzata attorno ai temi fascistizzanti che la Casa Bianca sviluppa da qualche settimana.

Spacciandosi per un difensore dei minatori di carbone e degli altri lavoratori contro gli immigrati, gli ecologisti e gli “interessi speciali” senza specificarli, Trump ha invitato il governatore democratico della Virginia-Occidentale, il padrone miliardario del carbone,  Jim Justice che ha annunciato il suo passaggio al partito repubblicano.

Trump ha invitato i democratici a sostenere le sue politiche di destra e ad abbandonare la loro campagna, sostenuta dai servizi segreti e dall’esercito, circa la presunta interferenza della Russia nelle elezioni del 2016. “La ragione è perché i democratici parlano solo di una storia completamente inventata contro la Russia, è perché non hanno un messaggio, nessun programma e nessuna visione “, ha dichiarato.

Questa caratterizzazione del Pd è corretta fino a un certo punto. La focalizzazione isterica dei democratici sull’inchiesta sulle interferenza della Russia lascia un vuoto politico in cui non c’è alcuna opposizione al furore di destra di Trump contro i diritti democratici e conquiste sociali dei lavoratori all’interno sistema politico ufficiale .

Trump cerca di sfruttare una retorica demagogica sul “rinnovamento” inesistente dell’industria del carbone e della crescita fittizia dell’occupazione nel settore. Il contenuto reale del suo programma economico è rivelato dal “risultato”, a cui ha dato  il primo posto  litania dei suoi presunti successi: “il mercato azionario al suo picco storico”, che arricchisce miliardari come Trump e Justice, ma è ottenuto  a spese dei posti di lavoro e del livello di vita dei lavoratori.

Trump combina le falsa difesa  lavoratori con una demagogia anti-immigrati , facendo la solita lista dei cattivi:  “terroristi islamici radicali”, “trafficanti di droga”, “trafficanti di esseri umani” e “bande crudeli e violenti.” Di coloro che sono in realtà i responsabili per le terribili condizioni di vita nelle regioni come il West Virginia – gigantesche corporazioni, banche responsabili di licenziamenti di massa, di tagli salariali e del  flagello di oppiacei che ne è conseguito , Trump non ha detto una parola.

La visita ad  Huntington è l’ultima di una serie di apparizioni pubbliche in cui la Casa Bianca ha condotto una campagna sistematica per attivare il sostegno militante  della polizia, dei militari, dei fondamentalisti cristiani, dei razzisti bianchi e dei fascisti incalliti.
Benchè ci sia una spinta autoritaria del governo Trump risalente al suo discorso inaugurale, ciò che si è sviluppato  nel corso delle ultime due settimane è una manovra politica calcolata, a cominciare dal discorso di Trump, del 22 luglio, al battesimo della nuova portaerei USS Gerald Ford.

La settimana scorsa ha parlato davanti a un pubblico di poliziotti  in uniforme a Long Island e li ha esortati ad trattare “severamente” le persone arrestano, in particolare quelli coinvolti nelle banda di immigrati latini. Ha fatto degli appelli aperti al razzismo e alla bigotteria anti-gay. Trump su Twitter ha scritto la sua decisione che i transgender non saranno  “autorizzati” a servire in nessun modo nell’esercito degli Stati Uniti”. Il Dipartimento di giustizia ha ritenuto  che le discriminazioni anti-gay dei datori di lavoro non violano le leggi sui diritti civili, e che sarebbe il caso di  denunciare le università che fanno una “discriminazione anti-bianchi”.

Lunedi ‘, il nuovo capo dello staff della Casa Bianca, il generale della Marina in pensione John F. Kelly, entrato in carica, in sostituzione di Reince Priebus, ex presidente del Comitato Nazionale Repubblicano, ponendo in tal modo un militare nel posto più importante della Casa bianca, e questo per la prima volta in quasi mezzo secolo.

Mercoledì scorso, il consulente politico di Trump, Stephen Miller è apparso alla conferenza stampa della Casa Bianca per annunciare il sostegno di Trump alla legislazione che ridurrebbe il numero di immigrati legali del 50 per cento, promulgando una norma, apertamente, razzista  che favorisce quelli che parlano l’inglese e quelli ricercati dalle grandi aziende, piuttosto di coloro che hanno una famiglia.

Sempre più spesso,  gli appelli politici del governo sono avulsi  da qualsiasi programma legislativo o elettorale, tutti incentrati  sulla persona di Trump  e la costruzione di un movimento politico intorno a lui.

Il ritorno di Miller, mercoledì -dopo essere stato messo in disparteper diversi mesi a causa della debacle iniziale per divieto di viaggio ai musulmani agli inizi del governo Trump-,  ha riportato alla ribalta il più autoritario dei collaboratori di Trump. Si è scontrato con Jim Acosta della CNN,  un incidente ampiamente mediatizzato, in cui Miller ha inavvertitamente rivelato il collegamento diretto tra la Casa Bianca Trump e la destra fascista.

In un passaggio del suo discorso che citava la famosa  poesia di Emma Lazarus, incisa sulla Statua della Libertà ( “A me sol date/Le masse antiche e povere e assetate/Di libertà! A me l’umil rifiuto/
D’ogni lido, i reietti, i vinti! A loro/ La luce accendo su la porta d’oro”), Miller ha dichiarato che  la poesia “è stato aggiunta successivamente, non è  una  parte della statua originale della Libertà.” Come hanno sottolineato il Washington Post e il Jewish Daily Forward, l’osservazione di Miller non è solo sua, ma riprende posizioni della destra fascista e neonazista  espresse quest’anno ,in diverse occasioni, da Rush Limbaugh,  animatore di un talk show alla radio, il dirigente del Ku Klux Klan, David Duke, e  il suprematista  bianco  Richard Spencer.

Trump ei suoi più stretti collaboratori cercano di sfruttare la diffusa ostilità verso il Pd – che è il partito dell’ élite economica liberale,  comprese grandi sezioni di Wall Street-,  assumendo la posizione completamente falsa di difensore  dell’ “l’uomo dimenticato”, come Trump l’aveva definito durante la campagna elettorale e di nuovo giovedì sera. Ma Trump non ha nemmeno la parvenza di un programma economico  che possa risolvere l’impoverimento di massa e la diffusione della  miseria sociale.

I democratici non dicono una parola sugli appelli  fascisti di Trump. Invece, raddoppiano  gli sforzi nella loro campagna anti-russa….. Le fughe di notizie dalla Casa Bianca e dalle agenzie degli spioni continuano a livelli senza precedenti:  recentemente il Washington Post ha pubblicato le trascrizioni di conversazioni telefoniche Trump con i leader del Messico e dell’Australia, ciò dà una visione imbarazzante del bullismo del presidente e della furberia dei suoi approcci nei confronti dei suoi omologhi stranieri.

Questi attacchi sono motivati dalle differenze all’interno della classe dominante sulla politica estera. Se Trump ha cercato di tener conto delle critiche che gli sono state rivolte, firmando un nuovo disegno di legge sulle sanzioni contro la Russia, cerca ugualmente di mobilitare la sua base di estrema destra e di far arretrare i suoi avversari all’interno della classe dirigente.

Il Pd non farà nulla per opporsi agli sforzi di Trump per mobilitare i fascisti e l’estrema estrema destra per attaccare la classe operaia e distruggere i diritti democratici. La critica del PD  a Trump è interamente nel quadro stabilito dall’ establishment e dalla sicurezza nazionale: è troppo gentile verso la Russia, globalmente imprevedibile e  preoccupato per gli interessi finanziari personali della sua famiglia piuttosto che degli interessi di Wall Street e dell’imperialismo americano nel suo insieme.

Allo stesso tempo, i democratici lasciano aperta la possibilità di collaborare con Trump, in particolare sulla “riforma fiscale” che porterà un ulteriore vantaggio per l’elite finanziaria e per le grandi imprese.
La lotta contro l’estrema destra e la difesa dei diritti democratici è una lotta per unire tutti gli elementi della classe operaia – neri, bianchi, ispanici, asiatici, nativi americani e immigrati – sulla base di interessi di classe comuni, per difendere i posti di lavoro e le condizioni di vita e in opposizione al crescente pericolo di una guerra imperialista. Questo è possibile solo attraverso la mobilitazione autonoma dei lavoratori contro i due maggiori partiti del grande capitale, i democratici e repubblicani, e di lottare per un programma socialista ed internazionalista.

 

trad. a cura PCL sez. Sassari-Olbia

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